Roma, 25 settembre 2013 - Il positivo miglioramento del clima di fiducia tra i consumatori è messo a rischio ad ottobre dall’aumento dell’aliquota Iva che avrebbe un effetto valanga sull’88 per cento della spesa degli italiani che viene trasportato su strada, a seguito del rincaro del costo del carburante. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare i dati Istat sul clima di fiducia dei consumatori che ha raggiunto a settembre il valore più alto da luglio 2011 e del quarto rialzo di seguito.

L’innalzamento dell’aliquota dal 21 al 22 per cento - sottolinea la Coldiretti - colpisce direttamente i bicchieri degli italiani con rincari dalle bevande gassate ai superalcolici, dai spumanti alla birra, dai succhi di frutta al vino, fino all’acqua minerale, mentre sono esclusi la maggioranza dei prodotti di largo consumo come frutta, verdura, carne, latte e pasta. In realtà ad essere coinvolto - continua la Coldiretti - è l’intero sistema agroalimentare poiché si stima che un pasto percorra in media quasi 2mila chilometri prima di giungere sulle tavole.

Il rischio - sostiene la Coldiretti - è quello di deprimere ulteriormente i consumi in una situazione in cui le famiglie italiane hanno tagliato addirittura del 4 per cento la spesa alimentare nei primi 6 mesi dell’anno. Se si vuole ripartire il primo punto da affrontare e quello di non penalizzare ulteriormente i consumi riducendo ulteriormente il potere di acquisto, compromesso dalla crisi, con l’aumento dell’Iva che - conclude la Coldiretti - è dunque importante cercare di evitare.