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Novità

L’Aquila, il Salone della ricostruzione presenta il Laboratorio Urbano Permanente per la Sostenibilità
pubblicata il 26 marzo 2014

L’Aquila, il Salone della ricostruzione presenta il Laboratorio Urbano Permanente per la Sostenibilità

Prima importante iniziativa a L’Aquila del Polo, che aggrega già 70 soggetti tra cui imprese, università, centri di ricerca regionali e nazionali nel segno della  qualità  e l’innovazione dei prodotti e dei processi nel settore edile abruzzese, sarà il Laboratorio Urbano Permanente per la Sostenibilità. Il Laboratorio sarà presentato nell’ambito di un seminario che si terrà il prossimo 4 aprile alle 15 presso il Salone della Ricostruzione; il seminario proporrà un percorso basato sulla condivisione di esperienze e coinvolgerà nei prossimi mesi amministratori pubblici, imprenditori, associazioni di cittadini e di categoria, architetti, urbanisti, esperti e docenti di tematiche energetiche e ambientali, ed anche osservatori esterni provenienti da altre regioni. L’Aquila città del terzo millennio, luogo di ideazione e applicazione di progetti di ricostruzione in chiave sostenibile, un sistema urbano all’avanguardia, che gestisce e utilizza in modo ottimale le risorse, come l’energia, l’aria, l’acqua, lo spazio, il tempo, il verde, i servizi, i cittadini. Questa la visione che ha spinto il Polo per l’Innovazione dell’Edilizia Sostenibiledella Regione Abruzzo a rendere pienamente operativa la sede dell’Aquila  ed a presentarsi ufficialmente alla città come attore autorevole della ricostruzione post-sisma nel corso di una conferenza stampa a cui hanno preso parte oggi 25 marzo Domenico Tronca, presidente del Polo di Innovazione, Paolo Tella, consigliere delegato per L’Aquila, Alfredo Moroni, assessore comunale ai lavori pubblici e per la Smart City, Antonio Cilli, vicepresidente del Polo e delegato dell’Università D’Annunzio, Augusta Marconi, direttrice del Polo Giandomenico Cifani, CNR-ITC (Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto per le Tecnologie della Costruzione). Obiettivo del seminario è di raccogliere/analizzare/riflettere sulle esperienze della ricostruzione mettendo a sistema le buone prassi per trasformarle in patrimonio condiviso. Ovvero, fa qualche esempio il presidente Domenico Tronca: “Le aziende aderendo al Polo hanno la grande opportunità di avere a disposizione il supporto di Università e centri di ricerca. Ad esempio già stiamo facendo grandi passi nella progettazione domotica per realizzare abitazioni ed elettrodomestici utilizzabili per persone con disabilità, nel brevetto di nuovi materiali edili, come vernici naturali realizzate con scarti di frutta, coibentazione che utilizzano biomasse vegetali come canapa e paglia. E tutto ciò possono diventare prodotti vincenti da lanciare sul mercato”. “Altro grande opportunità – ha spiegato poi Antonio Cilli – che il Polo offre alle aziende è la semplificazione  burocratica, i tanti servizi che può mettere a disposizione a costi abbattuti. Con i contratti di rete resi possibili dal Polo si possono creare sinergie, oltre che essere molto più competitivi”. “Per far comprendere lo spirito da cui nasce il Laboratorio – spiega Paolo Tella – basta un esempio: se il centro storico dell’Aquila fosse ricostruito tutto in classe A energetica l’intera comunità risparmierebbe oltre 20 milioni di euro all’anno, importo che potrebbe dare un concreto sostegno all’economia locale. La sostenibilità intesa nella sua accezione più ampia ci impone di ragionare in termini di miglioramento della qualità della vita delle generazioni future: è per questo che non basta generare un risparmio sui consumi per il riscaldamento di un singolo edificio, ma bisogna pensare la ricostruzione anche in una prospettiva sociale ed economica. E’ necessario valutare l’impatto sulla qualità dell’abitare futuro pensando alla città nuova come luogo complesso che possa essere attrattivo di investimenti, di nuovi cittadini di studenti universitari, un luogo dove poter lavorare  e crescere in sicurezza. La progettazione condivisa di un quartiere sostenibile potrebbe essere il risultato ideale, un modello esportabile di ricostruzione ma anche, più semplicemente, un modello di riqualificazione urbana. In questo percorso è determinante condividere le risorse e le esperienze partendo, ad esempio, dal progetto per la Smart City.” Il Polo di Innovazione dell’edilizia Sostenibile, Ente strumentale della Regione Abruzzo nato nel 2012 nell’ambito delle strategie sottese al Pr-Fesr 2007-2013, aggrega ad oggi circa 70 imprese, non solo abruzzesi, che operano su tutta la filiera dell’edilizia: dalla progettazione alla certificazione, passando per la fornitura dei materiali, l’impiantistica, il restauro, le finiture, gli isolamenti e le impermeabilizzazioni, il restauro e la prefabbricazione. A fare sistema con queste aziende, che hanno deciso di puntare sull’innovazione e la ricerca, aderiscono al Polo l’Università  dell’Aquila, che mette a disposizione le competenze dei dipartimenti di Ingegneria Civile, Edile-Architettura e Ambientale, del centro di Ricerca e Formazione in Ingegneria Sismica, del Centro Internazionale di Ricerca per la “Matematica & Meccanica dei Sistemi Complessi”; inoltre l’Università d’Annunzio di Chieti e Pescara, che offre supporto e consulenza economica alle aziende aderenti al Polo, e l’Università di Teramo, con la facoltà di Scienze della comunicazione. Altri nodi decisivi della rete di competenze e sinergie creata dal Polo sono il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-ITC), che aderisce attraverso l’Istituto sistemi complessi, e che si occupa di ottimizzare i consumi energetici delle nuove costruzioni attraverso lo studio sperimentale delle smart grids, apparati tecnologici per la regolazione del flusso di rete  il laboratorio di ricerca specializzato nell’analisi  chimico-fisica dei materiali utilizzati in edilizia; Polight, il cluster di ricerca e sviluppo  della Regione Piemonte, all’avanguardia nei settori dell’edilizia sostenibile e dell’idrogeno; CIRI Edilizia e Costruzioni, il centro di ricerca industriale dell’Università degli Studi di Bologna, che ha sviluppato altissime competenze nello studio delle tecnologie innovative applicate al restauro e della riqualificazione del patrimonio edilizio, e della fluidodinamica per le applicazioni civili energetiche ed ambientali. “La ricostruzione post-sisma – spiega ancora il presidente Domenico Tronca – deve diventare uno straordinario banco di prova di questa logica di filiera, per realizzare buone prassi, sperimentare nuovi materiali, creare brevetti e spin off in termini di risparmio energetico, sicurezza sismica, smart city, in termini di socialità e sviluppo economico locale. Il mercato si sta radicalmente evolvendo, le aziende col Polo possono investire in ricerca, specializzarsi nella riqualificazione edilizia dell’esistente, per conquistare poi i mercati esteri, diventati sempre più decisivi per l’acquisizione di nuove commesse, e per reggere alla crisi. Nella prossima programmazione 2014-2020 dei Fondi Europei per la riqualificazione edilizia e urbana il Polo avrà un ruolo rilevante. Centinaia di miliardi verranno attivati in processi di riqualificazione e  ristrutturazione, il nuovo governo ha posto questo tema tra le sue priorità. Sono occasioni che non possiamo permetterci di perdere”. Non a caso il Polo di innovazione ha aderito al protocollo Historical Buildings, lo standard innovativo promosso dal Green Building Council Italia, che mira a favorire il recupero e la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente, compresi, con determinati accorgimenti, gli edifici storici e sottoposti a vicolo. E ricorda Giandomenico Cifani: “Il Cnr- Itc sta già lavorando nel campo molto promettente dei nuovi materiali in edilizia, come le nano calci, e sta creando un know-how unico al mondo sul fronte inesplorato della sostenibilità energetica e della messa in sicurezza sismica del patrimonio edilizio storico. E la ricostruzione aquilana sarà un ‘opportunità irripetibile”. Il Polo abruzzese, infine, è stato tra i primi firmatari del Manifesto Ricostruiamo l’Italia, promosso dal Saie e da Bologna Fiere, per sensibilizzare opinione pubblica ed istituzioni dopo il sisma che ha colpito l’Abruzzo e  l’Emilia-Romagna sulla necessità di investire con urgenza ingenti risorse sulla prevenzione e sulla sicurezza sismica, recuperando e riqualificando in primis i nostri centri storici, nella consapevolezza che solo il 20% delle abitazioni può essere in Italia considerato antisismici.

 

Fonte: www.ageabruzzo.it

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